L'esperta: riequilibra disagi emozionali e disturbi
Roma, 15 gen. – Paura d’invecchiare, crisi di coppia, iperattività, solitudine, eccessivo senso del dovere. Un fiore per combattere ogni disagio emozionale e riscoprire le proprie potenzialità: il rimedio è offerto dagli Australian Bush Flower Essences, 69 essenze floreali australiane che favoriscono il recupero del benessere psicologico trasformando positivamente l’energia della persona e superando così stati d’animo negativi. “La floriterapia è un metodo di cura naturale, agisce a livello di energia sul nostro campo elettromagnetico e si occupa di riequilibrare disagi emozionali e disturbi di origine psicosomatica – spiega Cristina Settanni, naturopata, Flower Therapist, esperta in fiori australiani, autrice del libro ‘I Fiori del bene’, edito Mondadori, docente presso il College of Naturophatic Medicine CNM Italia -. I rimedi floreali australiani non intervengono direttamente sul sintomo ma sulla disarmonia alla sua base, attivando le qualità positive presenti in noi, ma che non riusciamo a manifestare”. Degli Australian Bush Flowers ogni essenza ha un’azione specifica per il piano fisico, emotivo, psichico e spirituale dell’essere umano. Eccone allora alcuni per iniziare al meglio il nuovo anno: 1) Banksia Robur, il fiore dell’energia vitale: è il rimedio per i cali di energia. È adatto alle persone dinamiche che vivono un momento di stanchezza. Bauhinia, il fiore dell’apertura mentale: apre al cambiamento, prepara al nuovo. È adatto alle persone mentalmente rigide, abitudinarie, ostili ai cambiamenti, alle tecnologie e che hanno pregiudizi verso culture diverse. Billy Goat Plum, il fiore della purità: aiuta chi non riesce ad accettare se stesso e il proprio corpo, chi vive la sessualità con un senso di vergogna e di colpa. Demolisce la credenza del peccato, autorizzando la mente al piacere fisico. Black Eyed Susan, il fiore antistress: è adatto alle persone iperattive che agiscono con grande rapidità, incapaci di rilassarsi. Questo fiore lavora sulla virtù della pazienza, insegna la tolleranza dei ritmi altrui. Gymea Lily, il fiore della gentilezza: è suggerito alle persone dominanti, prepotenti, che tendono a prevaricare sugli altri. Favorisce il rispetto e la considerazione verso il prossimo. Nutre l’empatia. She Oak, il fiore della femminilità: trasmette la sua forza energetica in tutte le fasi della vita di una donna, scioglie i conflitti interiori e le paure inconsce che insidiano la relazione con il proprio femminile. Ma come si somministrano le essenze? “La posologia è di 7 gocce due volte al giorno, al mattino appena svegli e la sera prima di dormire, per non meno di 21-28 giorni – spiega Settanni – Le gocce si assumono direttamente in bocca o diluite in poca acqua. In alternativa possono avere un uso topico direttamente sulla pelle, possono essere vaporizzati nell’ambiente. Sono essenze prive di interazioni e controindicazioni, possono essere somministrate a neonati, bambini, anziani e anche ai nostri amici animali.
Fonte: askanews.it
Con l’inizio delle scuole aumenta, per i nostri bambini, il rischio di prendere i pidocchi. Sfatiamo la falsa credenza che i pidocchi siano indice di quella scarsa igiene che causa nelle persone colpite e nei famigliari imbarazzo o, addirittura, vergogna. In realtà, questa proliferazione abnorme di pidocchi deriva dal fatto che sono aumentati molto i luoghi di aggregazione; mentre una volta c’era solo la scuola, oggi ci sono palestre, piscine, mezzi di trasporto ecc, quindi sono molto aumentate le occasioni di venirne a contatto.Cerchiamo, dunque, di sapere qualcosa in più sull’origine del pidocchio, su come nasce, su come si sviluppa, su come riconoscerli in testa.
La femmina depone in media 8-10 uova al giorno (Lendini, che al microscopio appariranno di forma rotondeggiante e trasparenti) che si attaccano al capello grazie ad una sostanza collosa, con preferenza per la nuca e per la zona dietro alle orecchie. Il pidocchio, pur con le sue microscopiche dimensioni (2-3 mm), possiede sei arti uncinati, con i quali si ancora alla radice del capello, e un apparato buccale formato da un rostro che, conficcandosi nel cuoio capelluto, ne succhia il sangue di cui si nutre. Durante la suzione, esso secerne delle sostanze anestetizzanti per rendere indolore la “puntura” e anticoagulanti per facilitare l’aspirazione del sangue. Le uova così deposte si schiudono dopo 10 giorni e si passa dallo stato di lendine a pidocchio. Quest’ultimo, dopo 15 giorni, può iniziare a riprodursi. La vita dell’insetto è breve: 20 giorni per il maschio e 40 per la femmina.
Queste due specie sono tipiche dell’uomo ed è molto importante sapere che gli animali non vengono colpiti da questo tipo di insetto e, di conseguenza, non lo possono trasmettere.
I pidocchi d’estate si sviluppano maggiormente. Essi, infatti, per sopravvivere devono stare al caldo e, al contrario di quello che si pensa, non saltano da una testa all’altra, ma si trasmettono semplicemente scambiandosi i capelli, le cuffie, ecc. I più colpiti sono i bambini, ma anche gli adulti sono esposti: ad esempio, non è difficile tornare da qualche viaggio con i pidocchi nelle parti intime!
La presenza di questo fastidioso insetto è spesso caratterizzata da un forte prurito che a volte, tuttavia, può anche non esserci.
È necessario osservare il cuoio capelluto passandolo con un pettine a denti stretti e, in commercio, ce ne sono alcuni dotati anche di lente d’ingrandimento e di spazzolina. Se, nei capelli, si osservano delle palline traslucide che sembrano quasi forfora ma che sono saldamente attaccate alla radice del capello tanto da non riuscire a staccarle, siamo in presenza delle lendini trasparenti di forma rotondeggiante di questi parassiti. L’infezione si chiama pediculosi e non è il caso né di allarmarsi né di vergognarsi: si tratta, semplicemente, di pidocchi che possono essere eliminati.
Il vecchio rimedio della nonna che prevede l’uso dell’aceto per eliminare i pidocchi non è efficace. Non è neppure necessario tagliare i capelli: i pidocchi non si trovano sulla lunghezza del capello ma alla sua radice.
Come fare, quindi, se sui capelli dei nostri bambini troviamo lendini o pidocchi? La cosa migliore è rivolgersi al farmacista di fiducia che vi illustrerà le varie possibilità. Quella più semplice prevede l’uso di shampoo antiparassitari; in commercio ve ne sono molti, alcuni dei quali caratterizzati da formule arricchite di componenti attivi contro i pidocchi e contro le lendini più resistenti.
Esistono anche gel antipediculosi fra i quali ricordiamo Aftir Antipediculosi che si applica sui capelli asciutti. Questo, lasciato agire per 10-15 minuti, viene poi eliminato lavando i capelli con uno shampoo per pidocchi come Aftir Shampoo Antipediculosi Formula Arricchita che, oltre ad eliminare i parassiti morti, crea un ambiente sfavorevole all’instaurarsi di un nuovo insediamento. È opportuno ripetere il trattamento dopo 3 e dopo 7 giorni in maniera tale da debellare i pidocchi in tutte le loro fasi (lendine, larva, giovane pidocchio).
Non è possibile rispondere perché dipende dal trattamento che si intende intraprendere e da quanto sono resistenti le lendini e i pidocchi. Nel periodo scolastico sarebbe buona norma adottare delle semplici precauzioni in grado di evitare lo “stress” da pidocchi:
Quando si ritorna a scuola, invece, è opportuno usare dei prodotti che rendano più difficile un nuovo attecchimento dei parassiti. È possibile prevenire i pidocchi, infatti, creando sul cuoio capelluto un ambiente a loro ostile. Preaftir propone un “kit pidocchi” di prevenzione costituito da: Preaftir Lozione Spray Complemento Cosmetico Antipediculosi, Preaftir Olio Shampoo Complemento Cosmetico Antipediculosi e un pratico Pettinino con Lente.